9 Luglio 2019

Smart mobility, verso un nuovo paradigma della mobilità

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Questa mattina, sono intervenuta a un incontro sulla mobilità del futuro e sui cambiamenti che ci riserverà grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie legate alla smart mobility. L’innovazione, applicata al settore della mobilità, rivoluzionerà il mondo dei trasporti aprendo a nuove sfide sociali e legislative. Useremo sempre più veicoli che avranno bisogno di connettività stabile e performante per poter funzionare correttamente, questa connessione sarà alla base delle auto a guida autonoma e delle cosiddette “smart city”.

SICUREZZA E SMART MOBILITY

In futuro verrà incrementata drasticamente la sicurezza dei mezzi di trasporto, grazie a infrastrutture che diverranno capaci di comunicare con il veicolo migliorando la sua capacità di prevedere i pericoli, per esempio estendendo il raggio “visivo” dei sistemi di sicurezza anticollisione a bordo, o prevedendo l’integrazione e la condivisione dei dati sui veicoli in movimento e su eventi potenzialmente pericolosi. Si passerà, in sostanza, da un modello basato sulla gestione della sicurezza a uno basato sulla prevenzione. Meno incidenti, quindi, ma anche gestione tempestiva delle situazioni di emergenza. Avremo, infatti, “ambulanze connesse” che condivideranno i parametri vitali e gli esami per immagini in tempo reale con l’equipe ospedaliera, oltre a prevedere un consulto video con intervento da remoto di specialisti o soluzioni di realtà aumentata per la gestione di protocolli di intervento, ma anche lo sviluppo di una mappa interattiva per condividere informazioni in real-time durante una grave emergenza. L’alta velocità e la bassa latenza delle nuove tecnologie di comunicazione, permetteranno di trasmettere sempre più velocemente informazioni sul traffico, sull’inquinamento, sulle emergenze di ogni tipo, favorendo soccorsi più tempestivi e un livello di sicurezza generale molto più alto di quello di oggi.

5G E SMART MOBILITY: IL PROGETTO 5GCARMEN 

Per favorire lo sviluppo di questo nuovo paradigma della mobilità sarà fondamentale il 5G, con le sue caratteristiche di alta velocità e bassa latenza. Su questo l’Italia è già in prima fila: la prima applicazione pratica che ci riguarda direttamente è il progetto Europeo 5GCarmen (acronimo inglese che sta per “Connected and Automated Road Mobility in the European union”) coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler e che complessivamente potrà contare su un budget pari a 18,5 milioni di euro (14,9 milioni stanziati dall’Ue). L’Italia ha scelto il corridoio più trafficato che è il Brennero. Da Bologna a Monaco, 600 chilometri di autostrada beneficeranno della collaborazione di società quali Fca, Bmw, Tim e Deutsche Telekom per creare un enorme corridoio connesso al 100% 5G e che permetterà la guida autonoma. Al suo completamento, inoltre, la rete stradale tra Monaco e Bologna sarà connessa in rete in tempo reale e le infrastrutture di cui sarà composta permetteranno di trasmettere sempre più velocemente informazioni sul traffico, sull’inquinamento, sulle emergenze di ogni tipo, favorendo soccorsi più tempestivi e un livello di sicurezza generale molto più alto di quello di oggi.

IL 5G STANDARD PER L’AUTO CONNESSA

L’Italia ha ribadito proprio la scorsa settimana, la centralità del 5G rispetto al tema delle auto connesse con il proprio voto negativo in seno al Consiglio UE che unitamente a quello di altri 20 paesi dell’Unione ha consentito di bloccare la proposta della Commissione di adottare il Wi-Fi in qualità di “standard” per la connettività a bordo auto. La Commissione ha difeso la sua posizione sulla tecnologia Wi-Fi, facendo leva sull’immediata disponibilità e dunque sulla possibilità di poter offrire sin da subito servizi innovativi in nome della sicurezza stradale, laddove per il 5G bisognerà aspettare. Abbiamo ritenuto che questo fosse un approccio miope, poiché le performance delle due tecnologie (Wi-Fi e 5G) sono incomparabili e, sempre in nome della sicurezza stradale, occorre tenere conto delle potenzialità della quinta generazione mobile in termini di affidabilità e immediatezza. A ciò va aggiunto che la posizione dell’Italia è stata determinante per mantenere un approccio di neutralità tecnologica: con questa decisione, infatti, si consente di scegliere liberamente quali tecnologie utilizzare per la realizzazione dei sistemi intelligenti per il controllo e la sicurezza dei trasporti veicolari. Al contrario se fosse stata approvata la proposta della Commissione ciò avrebbe negato questa libertà, favorendo sistemi Wi-Fi, i con prestazioni inferiori ai sistemi cellulari 5G.

LE SFIDE LEGISLATIVE

Le tecnologie applicate alla mobilità e alle telecomunicazioni pongono delle sfide importanti anche per il regolatore che, in primis, deve essere in grado di conoscere le tecnologie oggi disponibili, intuirne le effettive capacità e prevederne gli sviluppi. Importante sollecitare gli sforzi dell’industria verso un’applicazione quanto più sicura possibile oltre che disponibile per un ampio pubblico in un tempo ragionevole. Fondamentale sarà favorire la condivisione di informazioni trasparenti e, soprattutto, una corretta e puntuale informazione per quanto riguarda la sicurezza. Un impegno, quest’ultimo, a cui siamo chiamati tutti a vario titolo, dagli operatori, agli stakeholders, agli attori istituzionali.