20 Giugno 2019

La Riforma della Rai del M5S: la mia proposta di legge

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La riforma della Rai è nel contratto di Governo e il MoVimento 5 Stelle è pronto ad attuarla. Proprio questa mattina Luigi Di Maio ha ricordato l’importanza di spazzare via il malcostume dei poltronifici e sono contenta l’abbia fatto sottolineando che esiste già una mia proposta di legge che siamo aperti a discutere.

I nuovi membri del Cda obbediranno a tre principi cardine: indipendenza, onorabilità e competenza. Nello specifico la mia Pdl prevede che il numero dei consiglieri passi da sette a cinque, compresi il presidente e l’amministratore delegato, che resterebbero in carica per cinque anni senza possibilità di rinnovo. Sarà rivoluzionata l’elezione: dopo la selezione pubblica dei profili, sarà compito dell’AgCom procedere ad uno screening delle competenze a cui seguirà il sorteggio dei membri che saranno quindi auditi nelle commissioni competenti che potranno esprimersi a favore o contro a maggioranza dei due terzi.
Stop a chi ha ricoperto nei 5 anni precedenti cariche di governo, politiche, elettive e ruoli nei partiti e anche per tutti gli interdetti dai pubblici uffici e i condannati. Inoltre è prevista la soppressione della commissione di vigilanza Rai che sancirà la definitiva indipendenza dalla politica.

L’abbiamo sempre detto e lo ribadiamo anche oggi: la politica deve rimanere fuori dalla Rai. Questa è l’unica via per dare ai cittadini un servizio pubblico che non guardi alle poltrone, ma alla qualità dei programmi.


Ecco i passaggi della selezione del Consiglio di Amministrazione della Rai prevista dalla Proposta di Legge di riforma a mia prima firma:

  1. Avviso pubblico di selezione (AgCom);
  2. Invio dei Curriculum e di un elaborato sulla visione strategica della Rai;
  3. Verifica dei requisiti di: competenza, indipendenza e onorabilità (nessun incarico pubblico o privato, nessun conflitto di interessi);
  4. Rosa dei candidati pubblicata da AgCom suddivisa per: area giuridico economica, tecnico scientifica e creativo-editoriale;
  5. Sorteggio dei 5 nominativi;
  6. Audizione pubblica in Parlamento;
  7. Eventuale parere sfavorevole con maggioranza dei 2/3;
  8. Il Ministro dell’Economia nomina i consiglieri e può indicare il presidente;
  9. Il CdA nomina al suo interno l’Ad e il presidente.