12 Luglio 2014

La non-democrazia di Renzi: riforma del Senato

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L’estate di un anno fa eravamo alle prese con il #decretodelfare, un decreto omnibus che conteneva tutto e il contrario di tutto. Letta era Presidente del Consiglio, Renzi non era nemmeno segretario del PD.
Contestammo fortemente quel decreto per far slittare la deroga all’articolo 138 della costituzione a settembre, in modo tale da coinvolgere maggiormente l’opinione pubblica.
Fu una VITTORIA. Letta abbandonò quella assurdità.
Se non avessimo fatto slittare di un mese da agosto a settembre quella scellerata volontà dei partiti, se non fossimo saliti sul tetto di Montecitorio per sensibilizzare i cittadini su quanto stava accadendo, se tutto il Movimento non si fosse unito in uno sforzo comune coinvolgendo l’Italia intera, a quest’ora la riforma della Costituzione avrebbe fatto in tempo a passare, giusto giusto trenta secondi prima del passaggio di Berlusconi all’opposizione. E invece, non hanno avuto più i numeri per farlo.

Con il patto del Nazareno tra Berlusconi e Renzi, è tutto di nuovo in gioco e ci troviamo nuovamente di fronte ad un’altra emergenza antidemocratica ed autoritaria.
Dalla settimana prossima sarà in aula a Palazzo Madama la riforma del Senato, che da organo elettivo diventerà organo composto da nominati. Si vuole depotenziare e rendere innocuo il Senato (in un primo tempo di nominati, senza preferenze, e poi di sindaci e presidenti di Regione) per renderlo ininfluente nella partecipazione della formazione delle leggi.
Un dopo lavoro per sindaci e presidenti di Regione.

Il prossimo passo sarà quello di modificare la Costituzione per fare dell’Italia una Repubblica presidenziale, invece che una Repubblica parlamentare. La dittatura senza opposizione è servita!
E pensare che nel 2005 il Governo Berlusconi presentò una serie di riforme costituzionali che in confronto a quelle di Renzi, osavano molto di meno. Ci furono manifestazioni, giornalisti indignati, professori di sinistra che gridavano allo scandalo!
Succederà lo stesso anche questa volta?
Noi speriamo di sì. Speriamo di riunire tutte le forze democratiche e serie di questo paese per contrastare il “rottamatore” Renzi che non è altro che l’ultimo terminale di un disegno piduista.