11 Dicembre 2019

Casa delle Tecnologie di Matera: modello di sviluppo per il meridione

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(Lettera aperta pubblicata su “La Gazzetta del Mezzogiorno”)

La lunga marcia di Matera, da area geografica marginale e periferica a crocevia del riscatto del Mezzogiorno, si arricchisce di una nuova direttrice digitale con la nascita della prima “Casa delle Tecnologie Emergenti” in Italia. Un incubatore di startup e un centro di trasferimento tecnologico volto a supportare progetti di ricerca e sperimentazione focalizzati sulle tecnologie emergenti (Blockchain, dell’IoT e dell’Intelligenza Artificiale) come nuovo motore di sviluppo.

Proprio oggi, presso la prestigiosa cornice del Salone degli Arazzi del Ministero dello Sviluppo Economico, ci sarà la firma della convenzione di quello che aspira a diventare il punto di riferimento per gli investimenti innovativi nel Sud Italia. Alla presenza del Ministro, Stefano Patuanelli, e del Sindaco della Città dei Sassi, Raffaello De Ruggieri, non viene solo sancito l’avvio di un investimento importante di ben 15 milioni di euro, ma viene formalmente riconosciuto l’ingresso con merito di Matera nel mondo dell’economia della conoscenza e della contemporaneità, attraverso la porta del digitale.

Ci avviciniamo alla chiusura di quest’anno vissuto intensamente per la Capitale Europea della Cultura e la fine di un capitolo pone necessariamente la nuova, esaltante, sfida della valorizzazione del “brand Matera” sfruttando il fermento positivo di questa esperienza come spinta propulsiva e innovatrice.

Da cittadina materana, orgogliosa delle proprie radici lucane e che crede nei circoli virtuosi innescati dall’innovazione tecnologica, sono fermamente convinta che il presente non può essere la continuità del passato, bensì l’anticipazione del futuro. Ecco perché abbiamo lavorato a un percorso, né utopico né tanto meno velleitario che, sulla base delle principali vocazioni di sviluppo della città, sarà orientato alla creazione di uno dei centri di eccellenza delle nuove tecnologie in Italia, in cui far nascere e crescere imprese che creino lavoro e sviluppo nei diversi ambiti di innovazione: dalla filiera delle industrie culturali e creative, alla gestione del patrimonio ambientale, al turismo sostenibile.

Un nuovo capitolo della storia millenaria di Matera sta per aprirsi. È indicativo che una delle città più antiche al mondo, centro della civiltà contadina del Mezzogiorno, possa diventare centro dell’innovazione digitale confrontandosi con le sfide della modernità, a partire da quelle del futuro del lavoro e degli equilibri geopolitici in cambiamento, facendosi per prima portavoce in Italia di una visione che vede l’impiego delle tecnologie per migliorare la qualità della vita dei cittadini, fermo restando le radici antropocentriche.

Grazie a un rapporto di positiva collaborazione istituzionale e tra soggetti pubblici e privati, Matera diventerà polo di riferimento euro-mediterraneo per le digital-humanities, le tecnologie applicate alle scienze dell’uomo e alla cultura. Il progetto si compone di una serie di interventi coordinati per la realizzazione di un sistema integrato per l’open innovation al servizio delle imprese, dei cittadini, del mondo della ricerca e delle istituzioni.

La “Casa delle Tecnologie Emergenti” ambisce a diventare un centro di eccellenza a livello internazionale, con diversi laboratori di innovazione: uno dedicato al settore audiovisivo, alle extended reality e alle tecnologie per le riprese 3D, un altro dedicato alla blockchain e alla quantum key distribuition, uno alla robotica avanzata per lo sviluppo di strumenti e sistemi basati sull’Internet delle Cose, un altro ancora alle applicazioni del 5G e alle valutazioni che accompagnano lo sviluppo di questa tecnologia. Un ulteriore progetto innovativo sarà quello del “Gemello Digitale”, ideato dal CNR, che avrà importanti ricadute industriali nella città, in quanto svilupperà una copia virtuale di processi o servizi reali (ad esempio sulla gestione dei rifiuti o del traffico) sulle quali effettuare dei test per prevenire errori e migliorare le funzionalità in virtù dei dati raccolti dai sensori. Questi laboratori, con le loro rispettive attività di servizio, saranno messi a disposizioni di startup, sviluppatori e PMI interessate a sviluppare prodotti e servizi innovativi. Un’altra attività riguarderà la creazione di competenze nel territorio e l’attrazione di talenti mediante un’offerta formativa dedicata con programmi di alfabetizzazione e avvicinamento alle tecnologie emergenti rivolti alle scuole.

La lunga marcia di Matera inizia nel lontano 1948, quando Togliatti visitò una città bistrattata per via delle condizioni igieniche dei Sassi. Nel 1993 il riconoscimento più prezioso come patrimonio mondiale dell’umanità. Nel 2014 la città viene designata Capitale europea della cultura. Oggi diventa anche la prima città d’Italia dove incardinare uno dei progetti strategici del Ministero dello Sviluppo Economico. Tappe di un destino che dovrà servire da monito per tutto il Sud, in quanto la città ha saputo rialzarsi e crearsi una propria identità. L’attenzione del mondo su Matera, infatti, spenti i riflettori del 2019, dovrà essere motore di iniziative e di progetti votati al futuro a cui dobbiamo guardare con fiducia. Per questo occorre lavorare per fermare, in primis, le migrazioni dei saperi e la diaspora dei cervelli e convogliarle nel nostro territorio, in cui nessun luogo sarà lontano grazie alle autostrade digitali. Dobbiamo altresì costruire una tecnologia che sappia collocare l’uomo al centro, un “umanesimo digitale” che contempli un legame forte tra identità e tecnica, tra autenticità e innovazione tecnologica. Come il Sindaco De Ruggieri ama ripetere: abbiamo bisogno di “industrie pensanti e non più di industrie pesanti”. Ecco, la scommessa pensante materana si chiamerà “Casa delle Tecnologie Emergenti”, un modello di sviluppo e di futuro per tutto il Mezzogiorno d’Italia.