L’utilizzo della rete internet in Italia è deludente. Rispetto a tutti gli altri paesi europei, siamo fanalino di coda in tutte le classifiche. Secondo il piano del Governo “La buona Scuola”, ad oggi, solo il 10% delle scuole primarie e il 23% delle scuole secondarie è connesso ad internet con rete veloce mentre tutte le altre sedi, viaggiano ad una velocità medio-bassa. Inoltre, quasi in una scuola su due, la connessione non raggiunge le classi e quindi non permette l’utilizzo delle nuove tecnologie. Oggi in commissione Cultura ho presentato un’interrogazione sull’analfabetismo digitale (di cui ho parlato in questo articolo), ma il Governo non ha risposto con nessuna novità rilevante.
Manca purtroppo ancora da parte di tantissimi addetti ai lavori, la percezione delle potenzialità di una rete internet veloce a partire dalle scuole come evidenziato dal rifiuto di 220 istituti. Infatti il progetto del GARR (la rete italiana dell’Università e della Ricerca) che ha l’obiettivo di agganciare gli istituti scolastici alla connessione in fibra ottica usata dai ricercatori, è stato accolto con indifferenza dai dirigenti scolastici. Il Governo dovrebbe, oltre che stanziare fondi, spiegare l’importanza di questa rete che potrebbe portare all’accelerazione del lento processo dell’alfabetizzazione digitale italiana.
Qui il testo integrale della risposta.