17 Ottobre 2013

Diffamazione: carcere che va, intimidazione che resta

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Il testo della proposta di legge sulla diffamazione a mezzo stampa a firma del deputato Costa (PdL), al quale è stata abbianata la proposta di legge del M5S a firma mia e di Francesca Businarolo, oggi è finalmente arrivata in aula per essere votata! La discussione generale c’era stata ad Agosto…

Il testo non ci ha affatto soddisfatto e il M5S ha votato contro perché:

  1. BOCCIATURA EMENDAMENTO LITI TEMERARIE: Si parla di liti temerarie quando si agisce (o resiste) in giudizio con mala fede con consapevolezza del proprio torto o con intenti dilatori o defatigatori. Ciò che veniva richiesto a gran voce dai giornalisti, dagli editori, dai cittadini, da tutti quelli che abbiamo audito in Commissione Giustizia, era la necessità di porre un freno alle liti temerarie, e questa cosa è stata completamente ignorata dalle altre forze politiche.
  2. BOCCIATURA EMENDAMENTO PER INSERISCE COMMENTO ALLA RETTIFICA: Il testo risultava incompleto anche per aver inserito l’assenza di un commento alla rettifica. Questo argomento è legato indissolubilmente anche alla lite temeraria proprio perché chiunque si senta danneggiato da una notizia può citare in giudizio un giornalista per diffamazione o per danni. Ad ogni modo, lo stesso giornalista non può inserire un breve commento per la richiesta di una rettifica che, magari, esula dall’articolo.

COSA ABBIAMO SALVATO?

Il testo prevedeva che la  disciplina sulla diffamazione potesse essere applicata anche ai commenti dei lettori delle testate giornalistiche online. Per fortuna questo pericolo è stato scampato grazie all’emendamento del Movimento 5 Stelle votato oggi in aula.
Il nostro auspicio è che al Senato questo provvedimento di legge non venga ulteriormente stravolto e ci prendiamo l’impegno, messo anche agli atti, sia dai relatori sia dal Governo, di porre finalmente un limite a quello che oggi in Italia è un vero problema, relativo alle liti temerarie.

Qui tutti gli interventi in aula del M5S sulla proposta di legge