18 Aprile 2019

Matera 2019: problemi di trasporto ancora non risolti

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È significativo che un Ministro della Repubblica sia obbligata a dire che non può sostituirsi agli enti locali. Dà la misura del ritardo dell’impegno profuso da Regione, Provincia, Comune e consorzi che devono occuparsi di trasporto pubblico. I quali probabilmente, non solo portano ritardo nell’organizzazione delle infrastrutture e dei servizi per Matera 2019, ma hanno molta difficoltà a dialogare tra loro nell’interesse del bene comune di rappresentare al meglio una Regione e la sua attuale “capitale” economica, turistica e culturale. Non li spinge né li smuove neanche la consapevolezza di essere sotto l’osservazione di una lente speciale, guardata da milioni di europei. Perché non nascondiamoci dietro un dito, i problemi per trovare una soluzione al servizio di navette verso l’aeroporto di Bari e il servizio metropolitano su ferro ci sono e sono evidenti.

Barbara Lezzi ha oggi reso noto che per Matera 2019 ha trovato altri 2 milioni di euro da stanziare nel “Decreto Crescita”, tramite il Fondo sviluppo e coesione, quale anticipazione delle risorse del Programma di azione complementare al Pon infrastrutture. Questa è la definitiva garanzia del fatto che le risorse per assicurare la continuità del servizio ci sono e ci saranno, tutti questi passaggi sono noti agli enti locali preposti e che adesso non avranno più scuse.

Siamo già ad aprile del 2019 ed è paradossale che con l’arrivo a frotte dei turisti, con la complicità della buona stagione, il sistema di navette da e per l’aeroporto di Bari e il servizio metropolitano su ferro sia in alto mare, nonostante il milione e 100 mila euro già disponibili da tempo che avrebbero dovuto essere operativi dal primo aprile.

Somma utile a coprire e ad assicurare i servizi per i primi 3 mesi, con una continuità gestionale assicurata ora dagli altri 2 milioni di euro in arrivo, come promesso da tempo dal ministro e dal Governo e trovati nella esiguità dei bilanci grazie all’impegno e alla bravura del Ministro.

È per questo che non ci stiamo al tentativo malcelato di addossare le responsabilità alla Lezzi e al governo Conte, in quanto pare evidente che in nessun modo potrebbero mai sostituirsi a una Regione, una Provincia e a un Comune o a un Consorzio, come la stessa Lezzi ha tenuto a sottolineare. Adesso non ci sono più scuse è ora che tutti gli attori coinvolti trovino una soluzione e dialoghino tra di loro nell’interesse comune nel valorizzare un bene come la Città dei Sassi.