27 Gennaio 2017

Rapporto Pendolaria 2016. Un inferno per chi viaggia in treno in Basilicata

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Pendolaria immagine
Ogni anno Legambiente pubblica “
Pendolaria”, un documento che fotografa la situazione dei collegamenti ferroviari italiani usati da chi viaggia in treno tutti i giorni.

Come in passato, la Basilicata rientra, ancora una volta, tra le Regioni più svantaggiate per i pendolari. Su una rete ferroviaria che si estende su 464 km, i lucani che scelgono di spostarsi con Trenitalia o le Ferrovie Appulo Lucane (FAL) sono circa 10.000 di cui 7000 abbonati. La Regione dispone di 43 treni (4 elettrici e 39 diesel) di cui 33 ad alta frequentazione e 10 di media percorrenza.  

TAGLI, SOPPRESSIONI E SERVIZI INESISTENTI
Tra il 2010 e il 2016 il taglio ai servizi ferroviari in Basilicata è stato pari al 18,9% (peggio solo la Calabria con un taglio del 26,4%) e i treni che circolano vengono definiti dal documento stesso “davvero troppo anziani per circolare”. A ben vedere dato che l’età media di un convoglio lucano è pari a 23,3 anni e circa il 70% dei 43 treni ha più di 15 anni di vita.

Una linea che ha subito tagli alle corse ferroviarie sempre più frequenti è la Potenza-Salerno, tratta utilizzata da migliaia lavoratori e studenti, già finita tra le 10 peggiori linee d’Italia (sulla quale abbiamo il M5S ha presentato un’interrogazione a mia prima firma). Su questa linea, anche quando i treni non subiscono soppressioni improvvise, i ritardi sono all’ordine del giorno (impiegano 1 ora e 47 minuti per collegare i 120 km per collegare le due città). La situazione dell’infrastruttura crea gravi disagi anche l’inverno quando più volte si sono verificati rallentamenti a causa di convogli che slittavano.
Secondo il rapporto, non è migliore lo stato in cui versa la Foggia-Potenza, caratterizzata da un declino drammatico dei treni utilizzati, con carrozze fatiscenti, senza aria condizionata e spesso con i finestrini rotti. La linea di 118 km non è elettrificata ed è a binario unico. Bisognerà aspettare il 2020 per l’adeguamento di 11 stazioni, due rettifiche di tracciato, l’eliminazione di alcuni passaggi a livello e l’elettrificazione della tratta.

Non manca nel dossier, tra i noti esempi di ferrovie incompiute, la Ferrandina e Matera. Più volte il M5S ha ribadito che la capitale europea della Cultura del 2019 non può più permettersi di non avere un collegamento con le Ferrovie dello Stato. Ecco perché è stata presentata una risoluzione a mia prima firma (sottoscritta da circa 4600 cittadini) per impegnare il Governo a completare l’incompiuta Matera-Ferrandina e a realizzare un collegamento ferroviario con la Puglia. Nella “Legge di Stabilità 2016”, recentemente licenziata alla Camera, è stato approvato il finanziamento della tratta in questione. Tuttavia sarà necessario attendere il nuovo contratto tra RFI e Governo per constatare l’effettiva attuazione dello stanziamento.

Pendolaria mette l’accento anche sulla linea Jonica che collega Taranto e Reggio Calabria, passando per la Basilicata. Da Sibari il treno verso la Basilicata non c’è più e per arrivare a Metaponto è necessario utilizzare un bus. Questa soppressione è stata causata da un taglio di 20 milioni di euro delle regione Calabria, a partire dalla metà del 2014. Una linea che potrebbe invece rappresentare la spina dorsale dei collegamenti tra le diverse regioni, i centri turistici, i porti e garantire un servizio di qualità per studenti, turisti, lavoratori.
Inoltre, come negli anni precedenti, il documento evidenzia anche l’inconcepibile assenza di un collegamento ferroviario tra Matera e Potenza. I 100 km che dividono il capoluogo di regione e la città dei Sassi sono collegati esclusivamente da autobus.

VENIAMO AI CONTI
Quanto ha investito la Basilicata per il servizio pendolare per i lucani?  Nel 2015, secondo Pendolaria, solo 1,4 milioni di euro pari allo 0,51% del bilancio regionale. Destinatari della somma appena citata, le Ferrovie Appulo Lucane che dal 2008 godono
a cadenza annuale di risorse aggiuntive che la regione stanzia per i servizi che offre su ferro.

tabella 1

Anche il dato sugli investimenti per il materiale rotabile risulta essere particolarmente importante perché mette in evidenza quanto ha speso la regione per l’acquisto di nuovi treni considerando anche gli stanziamenti provenienti dai Fondi FAS/FSC. Dalla tabella presentata nella relazione, emerge la chiara volontà degli amministratori lucani di investire nel 2015 una somma cospicua per i convogli FAL (8,5 mln di euro)  a discapito dei convogli di Trenitalia (3,5 mln di euro).

tabella 2

Un trend che si ripete negli anni e che risulta essere ben chiaro se si guarda lo stanziamento a favore delle FAL per l’acquisto di nuovo materiale rotabile tra il 2005 e il 2015: l’azienda ha ottenuto un finanziamento pari a circa 80 milioni di euro ai quali bisogna aggiungere altri 8 milioni di euro (nel 2012) destinati ad interventi infrastrutturali.

UN COSTOSO FRECCIAROSSA A BASSA VELOCITÀ
In un contesto di grave disagio, la Regione Basilicata in concerto con la Puglia ha deciso di introdurre la sperimentazione di una coppia di treni Frecciarossa che fermano a Metaponto, Ferrandina e Potenza Centrale. Il servizio a mercato, è garantito dai fondi regionali pari a 3,12 milioni di euro per il 2017 da parte della Regione Basilicata e da 2,9 milioni per la Puglia. Inoltre, rispetto al già esistente Intercity che copre la stessa tratta, il Frecciarossa (che non va più veloce nel tratto lucano/jonico) riesce a recuperare tempo solo grazie alla soppressione di ben 7 fermate. L’unico aspetto positivo sta nel fatto di poter raggiungere Roma con un tempo di percorrenza pari a 4h e 30 minuti senza dover cambiare convoglio. Una mossa che non migliora la situazione di gran parte dei pendolari.

IL CONTENTINO DELLE FAL PER I PENDOLARI
Nel dossier si segnala che sia in Puglia sia in Basilicata le FAL hanno inserito una zona free wi-fi zone gratuita e un impianto per ricaricare smartphone e tablet. Certamente un servizio lodevole che tuttavia non risolve i problemi ben più gravi del servizio. Restano infatti invariati i lunghi tempi di percorrenza delle tratte (nessuna di queste elettrificate) su una linea a scartamento ridotto.

LE PRINCIPALI PROPOSTE DEL M5S
Oltre a quelle già citate, il M5S in questi anni ha proposto diverse soluzioni, con numerose iniziative parlamentari, per migliorare la qualità dei servizi per i pendolari della Basilicata.

In sintesi si possono così riassumere:
–  Incrementare il trasporto su ferro e disincentivare quello su gomma;
– Creare servizi intermodali. Così proposto in una relazione all’allora AD di FS per creare un collegamento autobus che collega la stazione di Ferrandina a Matera. Recentemente sono state inserite delle corse con bus navetta corrispondenti agli orari dei treni Frecciarossa che transitano dalla stazione di Ferrandina;
– Trasparenza su chi gestisce (e come) gli stanziamenti pubblici. Così come quando il M5S ha chiesto chiarimenti sulle FAL con numerose interrogazioni, grazie alle quali è stata poi aperta un’inchiesta da parte della magistratura;
– Riconoscimento del recupero delle ferrovie dismesse o in disuso. Pochi giorni fa, durante la discussione del provvedimento sulle ferrovie turistiche è stato approvato un un ordine del giorno a mia prima firma che impegna il Governo a valutare la possibilità di inserire la ferrovia Sicignano degli Alburni-Lagonegro tra le tratte ad uso turistico;
– Investire sul Trasporto Pubblico Locale (TPL). Meno velocità e più qualità. Investire nelle tratte ferroviarie di base (oggi sempre più ridotte e vetuste) a favore dei pendolari che ogni giorno si spostano per raggiungere il posto di lavoro, l’università ecc. Inutile investire su grandi velocità (poi inesistenti nei fatti) se prima non è assicurato a tutti un equo diritto alla mobilità.

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Rapporto Pendolaria 2016