13 Dicembre 2013

#leggemarchetta i “regali” nella Legge Stabilità: Radio Radicale e Banda Larga

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La crisi c’è quando si tratta di affamare il popolo. Ma se bisogna trovare i soldi per le marchette agli amici degli amici, allora non c’è recessione che tenga. Nella legge di Stabilità fioriscono le norme a favore di lobby piccole e grandi: una vera #leggemarchettaCentinaia di milioni elargiti qui e là dai partiti in favore delle loro clientele senza un disegno strutturale preciso. 
Non si può fare, è illegale. La legge dice che è vietato inserire nella ex Finanziaria “interventi di natura localistica o micro settoriale”. Ma i partiti se ne fregano.

E il M5S mette in azione l’apriscatole per denunciare, tra l’altro, i 5 milioni in favore della rete infrastrutturale della Fiera di Verona o il milione per la stampa italiana all’estero. E i 20 milioni a Radio Radicale per un servizio mai messo a gara? Poi ci sono ben 4,5 milioni per convegni ed eventi sulla Prima guerra mondiale e le solite agevolazioni alla stampa, anche a quella di partito. Senza dimenticare quasi 9 milioni di euro per promuovere il fondamentale uso della lingua slovena nella Pa.

E lo scandalo della mancata liquidazione della Stretto di Messina Spa, una società che vive per un’opera che non si farà mai. Bisogna proprio spenderli, poi, questi 10 milioni per i luoghi della memoria di Giovanni XXIII? Al di là del merito, è illegale. Questi partiti sono illegali.

Sì ALL’ALTA VELOCITA’ MA SOLO SUL TAV. BANDA LARGA ED INTERNET A SECCO

La settimana scorsa in Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni abbiamo presentato un emendamento volto a spostare il finanziamento che ogni anno Radio Radicale riceve per la trasmissione delle sedute del Parlamento (ben 10 milioni di euro nel 2014 ed ulteriori 10 nel 2015) a favore del piano nazionale della banda larga.
Tale convenzione del 1998 fu prevista per garantire la continuità del servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari in attesa di un riordino complessivo della materia. Attualmente tutte le sedute della Camera e del Senato sono trasmesse dai rispettivi siti internet in diretta streaming ed anche dalla stessa Rai, tramite Rai Parlamento e Gr Parlamento. E così l’emittente di un partito che si batte contro i finanziamenti pubblici ai partiti riceve un finanziamento pubblico. Dunque, perché finanziare una radio privata, di proprietà di un partito, se il servizio pubblico che i cittadini pagano tramite canone, trasmette lo stesse identiche sedute del Parlamento?
Perché non utilizzare questi soldi per la banda larga ad esempio, ritenuta dallo stesso Presidente Letta una delle priorità di questo Governo? Perché non spostare anche ulteriori finanziamenti destinati all’editoria?
Come risulta dall’ultima valutazione della Commissione di giugno 2013 sul raggiungimento degli obiettivi posti dall’Agenda digitale, l’Italia è all’ultimo posto per quanto riguarda la diffusione della banda larga ad alta velocità (considerando il numero di sottoscrizioni tra privati e imprese).
In totale l’emendamento del M5S sposta 45,75 milioni di euro per l’anno 2014 e 10 milioni di euro per l’anno 2015 a favore della banda larga. In commissione trasporti la proposta è stata bocciata, ma la ripresenteremo nuovamente in commissione bilancio.

E’ incredibile come questo Governo continui a finanziare in questa stessa legge finanziaria tav, alta velocità ed opere inutili, mentre non faccia qualcosa per migliorare la situazione della copertura di Internet e dell’infrastruttura legata alla banda larga.