20 Aprile 2015

Agenzia Spaziale Italiana di Matera: secondo il Governo è tutto ok, ma molte domande rimangono senza risposta!

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asi

A quasi un anno di distanza, dopo decine di sollecitazioni, il governo ha risposto ad un’ interrogazione (ne avevo parlato qui) che ho presentato il 20 maggio 2014, sull’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). L’ASI è presente anche in Basilicata, con il Centro di Geodesia Spaziale (CGS) di Matera. Numerose segnalazioni ci hanno indotto ad interrogare il Ministero sulla gestione dei dati prodotti dalle ricerche dell’ente lucano per sfatare il rischio di una possibile commercializzazione opaca degli stessi. Per questo, ed altre ragioni, ho chiesto al Ministero di assumere iniziative per l’istituzione di un collegio ispettivo al fine di accertare che i dati CSK, ritenuti sensibili, siano stati gestiti in modo trasparente da parte del CIDOT/ASI di Matera.

Ecco alcune osservazioni sulla risposta del Ministero, formulate dagli stessi lavoratori e ricercatori Asi dai quali sono partite le segnalazioni.

Fermo restando che attualmente l’Agenzia Spaziale ha un nuovo Presidente il Prof. Roberto Battiston, che sono anche partiti i lavori della commissione per designare il nuovo Direttore Generale, che tutta l’ASI è in attesa di comprendere quale nuovo assetto e quali politiche il nuovo Presidente e il nuovo CDA intendono dare all’ente; si attende di conoscere le nuove strategie in campo spaziale che riportino davvero il nostro Paese ad essere competitivo a livello mondiale nel settore.

Idee e innovazione sono infatti le uniche cose che servono a questa Italia per ripartire.

Nella parte introduttiva della risposta del Ministro, si parla del consenso dell’ASI al nuovo programma Cosmo-SkyMed II Generazione (CSG), ovvero mettere in orbita altri due satellite al costo di circa 595 milioni di euro a fronte di 1.150 milioni già spesi. E’ da ricordare che l’attuale Presidente, inizialmente non si era detto favorevole al proseguimento di tale programma (vedi qui e qui), salvo poi cambiare idea firmando l’accordo con la Thales Alenia Space (TASI). E’ probabile che  la pressione fatta dai lavoratori di TASI,  minacciati di cassa integrazione, sia stata usata come arma di pressione per far cambiare le volontà politiche.

Nella risposta  poi si parla di know-how e supremazia tecnologica delle aziende italiane nel settore. Eppure, proprio nel settore in cui opera CSG, ovvero nel Telerilevamento, è palpabile e concreta la supremazia tedesca. Vi è infatti una missione tedesca TERRASAR-X TANDEM-X  fatta di soli due satelliti (contro i nostri 4) che sta imponendo a livello internazionale,  standard e prodotti basati sulla ottima qualità delle immagini. Non è chiaro però quali dati telerilevati vengono utilizzati in campo militare (dati che possiede l’UEO).

In merito alla dichiarazione sulla TASI, sarebbe opportuno capire quali sono gli utili ripartiti fra le varie consorelle e quali vadano effettivamente alla casa madre francese. La gran parte (80% ) dei contratti riguardanti CSK va alla TASI e solo una residua percentuale  del 20% circa ha ricadute sull’azienda Telespazio.

Circa i benefici prodotti da CSK, viene riportato che il sistema satellitare è stato disegnato prevalentemente per assicurare applicazioni. Anche qui la domanda sorge spontanea: per quale motivo le spese per il sistema devono gravare prevalentemente sul bilancio di codesto Ministero? Come mai un sistema di tale portata e di supremazia internazionale non riesce ad autofinanziarsi?

Sulla commercializzazione dei dati CSK, così come è stato spiegato nella risposta, nulla da dire. La politica adottata è quella della estesa commercializzazione dei prodotti.  Difatti ogni immagine ha un costo e vi è anche un listino prezzi. Essendo il sistema duale vi è una sensibilità oltre che commerciale anche dovuta all’uso militare, gestito in modo esclusivo e feroce  dalla Difesa Italiana.

Questa precisazione è doverosa  per  quanto sarà riferito in seguito.

Per quel che concerne il punto sullo sviluppo di attività di ricerca, la risposta è di rara ilarità in quanto i fondi sono del tutto impiegati per CSK a discapito di altri programmi. Gli altri fondi vengono impiegati per l’ESA, ciò significa che sono fondi impiegati per progetti non italiani ma europei, da cui ci si aspetta un ritorno.

Adesso passiamo al punto CIDOT, e al Centro Spaziale di Matera.

Preme precisare che l’uso del termine “sensibile”, si riferiva alla natura commerciale dei dati, così come detto in precedenza, non certo agli aspetti militari. Confermiamo che il CIDOT non poteva comunque averli a disposizione. Per questa ragione abbiamo chiesto l’istituzione di una commissione ispettiva per accertare se ci sia stata una disinvolta gestione e distribuzione  dei dati da parte del CIDOT per un sospetto danno all’erario.

Per esempio si chiede a quali fini e per quali scopi scientifici il responsabile CIDOT ha promosso progetti e collaborazioni come quelli con il JPL/NASA. A riguardo, diverse segnalazioni segnalano un sovrabbondante trasferimento di dati all’ente  appena citato, con un valore equivalente ammontante a circa 10 mln di Euro! Sebbene siano state firmate licenze d’uso con quell’ente, così come dichiarato dal Ministero, ci chiediamo però se queste autorizzino  il responsabile del CIDOT a elargire una così cospicua parte di dati. Quali sono i benefici ottenuti da tali progetti? Qual è stata la contropartita per ASI per aver concesso al JPL/NASA immagini per un valore equivalente di circa 10 milioni di euro? Quanti del CIDOT hanno lavorato al progetto? Quanti del personale ASI ha potuto formarsi e trarre beneficio da questa collaborazione? Si è consapevoli che senza accordo istituzionale, in questo caso tra NASA e Agenzia Spaziale, nulla ha potuto offrire il JPL  come contro partita? Sarà per questo che l’ASI  si sta affrettando a trovare un accordo con NASA che possa per lo meno giustificare un uscita di dati ed una perdita di ricavi così cospicua? Il responsabile CIDOT ha potere discrezionale a riguardo o deve rispondere del suo operato ai vertici dell’Ente?

Dalla risposta (insoddisfacente) alla nostra interrogazione, emerge che anche l’attuale Presidente continua nei fatti a mantenere inalterata una struttura, la stessa voluta dall’ex dirigente Saggese attualmente sotto processo, procedimento in cui l’ASI non si è nemmeno costituita parte civile.

Il M5S sta lavorando per produrre una proposta di legge affinché l’ASI non si impoverisca nelle mani di dirigenti presi da tutt’altri interessi che quello di perseguire il bene delle Attività Spaziali in Italia.